La serie ha un cast e una trama diversa per ogni episodio, pur mantenendo un tema comune: l'incedere ed il progredire della tecnologia, l'assuefazione da essa causata ed i suoi effetti.
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Non mi è affatto dispiaciuta questa stagione di Black Mirror, però a livello qualitativo pur mantenendosi su livelli più che discreti, c'è una cesura abbastanza netta rispetto alle precedenti stagioni. L'aspetto distopico risulta più all'acqua di rose, diventando a volte marginale rispetto ai personaggi, laddove era decisamente più centrale ed influenzava in maniera più decisa nelle altre stagioni. Generalmente nelle altre stagioni erano i protagonisti a sentire il peso della tecnologia sulle loro spalle a causa delle proprie scelte. In questa stagione tale peso a volte diventa quasi incidentale o il suo uso veicolato nell'influenzare le esistenze degli altri come per esempio USS Callister. Arkangel e Hang the Dj sembrano più in linea ma amncano tuttavia di mordente. Il primo, diretto dalla Foster, non è improbabile che contenga degli elementi autobiografici. Se Crocodile paga un inizio un po' lento ma con uno sviluppo sempre più aberrante, Metallized lascia sfumati narrazione e contesto per concentrarsi sul meccanismo di tensione pura grazie anche ad una fotografia in bianco e nero che rende l'ambientazione post apocalittica angosciante. Black museum invece è un episodio gustoso, ma sembra quasi una miniserie all'interno di una miniserie tanto da sembrare un pilot se preso a sè stante. Tutto sommato gli episodi sono godibili, ma secondo me il passo indietro è abbastanza evidente.